arte by clizia

IL REALISMO
Si afferma nella meta’ dell’800. Nasce dalla scuola Barbizon, da un gruppo di pittori che si erano riuniti e dipingevano la campagna circostante dal vero; in questi paesaggi comparivano figure umane che avevano un ruolo secondario, quindi il protagonista era il paesaggio. I realisti prendono spunto da questi pittori, però con loro la figura umana diventa protagonista. Essi rappresentano le condizioni di sfruttamento delle classi umili (contadini, operai..).
Cambia il concetto di estetica: non c’è più la ricerca del bello ma, anzi, il brutto diventa garanzia di veridicità.
MILLET: figlio di contadini, i soggetti dei suoi quadri sono quasi sempre contadini che vengono presentati con una intonazione poetica molto evidente. Nei quadri di Millet è assente, quindi, qualsiasi intento provocatorio o di polemica sociale.
LE SPIGOLATRICI 1857.
• Rappresenta tre donne che stanno raccogliendo delle spighe che sono ormai poche perché il racconto è già avvenuto. Le donne sono vedove che non hanno mezzi di sussistenza e quindi si accontentano di raccogliere quelle poche spighe. Esse hanno le mani rosse; questo vuole denunciare la fatica a cui erano sottoposte. Notiamo che la luce scolpisce le figure (massa e volume) e che loro corporatura è piuttosto monumentale.
Il tema non è lo sfruttamento. Ma l’artista vuole soffermarsi più sugli aspetti poetici che sociologici del mondo rurale che rappresenta.
L’ANGELUS 1859.
I protagonisti sono due contadini, un uomo e una donna, che interrompono il lavoro per pregare all’ora del tramonto una preghiera, l’angelus.
Vediamo la monumentalità classiche delle figure. La luce è molto importante(tramonto). Sullo sfondo vediamo un campanile. I contadini, fermandosi per pregare, rappresentano la rassegnazione religiosa. Infatti per questo motivo fu ben visto dalle classi nobili perché non era sovversivo, cosa che non accadrà con Coubet e Daumiere.
Confronto con Van Gogh: il tema è lo stesso. Cambia la tecnica e il colore, questa è ad olio mentre l’latra con tinte e china.
Confronto con Dalì: sono due state di pietra con dei cipressi (alberi cimiteriali) che si aprono come delle finestre .Le statue sono proporzionatamente grandi rispetto al paesaggio. La linea d’orizzonte è più bassa e questo da’ più importanza al cielo che sembra notturno e questo da’ maggiore freddezza e solitudine. La luce proviene solo alle spalle dei personaggi, quindi le ombre si allungano irrealisticamente in avanti. Tutto questo fa’ pensare a una sorta di solitudine esistenziale.
DAUMIER: egli non nasce come pittore ma come caricaturista, quindi faceva dei disegni caricaturali. Quando lui diventa pittore conserva qual cosa del suo stile precedente.
VAGONE DI TERZA CLASSE
Alcuni tratti sono ad inchiostro di china e i lineamenti delle persone sono un po’ deformati per mettere in luce la fatica del loro lavoro.
Si chiama così perché la maggior parte che vi viaggiano sono persona umili, il ceto del proletariato che lavorava nelle industrie.
Dal finestrino notiamo la campagna circostante. Quindi volle denunciare la situazione, lo sfruttamento del proletariato mettendo in evidenza la loro fatica e quindi i tratti in maniera caricaturale.
L’autore venne contrastato dalla borghesia e molte sue opere furono censurate.
COURBET:
FUNERALE A ORNANS 1849.
La grande tela celebra un funerale di una persona umile. In basso c’è la fossa, sulla destra le persone umili che cercano di vestirsi al meglio e a sinistra il clero.
L’opera fu criticata perché un’opera di quella grandezza raffigurava solitamente episodi storici o mitologici. L’artista è come se volesse dirci che la storia non è fatta di grandi uomini ma è fatta dal popolo.
SPACCA PIETRE
Ci sono due lavoratori in cui si vede la loro fatica, i colori sono sull’ocra. L’artista dice che secondo lui per denunciare lo sfruttamento è sufficiente rappresentare la realtà così com’è.
Courbet nell’ultima fase della sua carriera si interessa ai paesaggi. Vediamo che le forme si dissolvono.
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